Il leader di Iv Matteo Renzi difende la scelta del governo Meloni di cambiare i dirigenti e mettere in atto lo spoils system.
Negli ultimi giorni il governo sta ricevendo molti attacchi per la decisione di procedere con lo spoils system e cambiare tutti i vertici dirigenziali di agenzie e ministeri. Anche l’ex premier Matteo Renzi interviene per difendere questa scelta. “Se c’è uno che critica il governo per ciò che riteniamo ingiusto sono io. Ma proprio per questo trovo semplicemente assurde le critiche al governo sullo spoils system. Meloni non ha il diritto di cambiare i dirigenti che non ritiene all’altezza: ha il dovere di farlo”, scrive il leader di Italia viva nella sua enews.
Renzi ricorda che questa legge è stata varata dal ministro Bassanini, da sempre di sinistra. “Sapete chi ha dato questa possibilità? La legge voluta dal ministro Bassanini che certo non era uno di destra”. L’ex premier critica il modo delle altre opposizioni di attaccare il governo e la maggioranza su cose che hanno fatto anche loro in passato.
L’ex premier attacca l’ipocrisia delle opposizioni
“Questa idea che quando noi facciamo spoils system è giusto e doveroso per rispettare i nostri obiettivi programmatici e quando lo fa la destra è una lesione delle regole del gioco è pura ipocrisia.” Poi conclude dicendo: “Giudicheremo Meloni da quello che fa. E per adesso il giudizio è decisamente negativo. Ma dobbiamo criticarla sui risultati, non sul diritto di scegliersi i collaboratori”.
Sulla questione dello spoils system è intervenuto anche il ministro della Pubblica amministrazione Zangrillo che parla di un approccio pratico che userà il governo sul cambio di dirigenti. “Quando mi sono insediato al Dipartimento, una delle prime cose che ho potuto apprezzare è stato proprio il lavoro fatto dal mio predecessore: quindi il mio è un approccio pratico e non certamente ideologico, su questo tema. È così che credo si debba procedere: valutare le risorse, i progetti, le competenze a disposizione e fare tesoro di ciò che funziona” ha spiegato il ministro.